2 maggio 2020

Step #12.4: Disegno e tecnologia nell'età medievale e moderna: I teatri delle macchine

A partire dalla metà del cinquecento si assiste ad una rapida diffusione dei libri illustrati. L'attenzione del lettore è rapita dalle immagini.

I teatri delle macchine rappresentano un nuovo modo nella diffusione della cultura tecnica, che diventa per tutti e non solo per tecnici. Tutto nacque da Giulio Camillo il cui testo,  L'idea del Theatro, pubblicato postumo nel 1550, cambia l'idea del libro facendolo assomigliare ad una enciclopedia, un opera teatrale.

Tecnici ed ingegneri cercano così di promuovere il loro operato presso i committenti ed il grande pubblico.

Si tratta di volumi a stampa con illustrazioni di vari meccanismi spesso nel contesto del loro utilizzo, utili per la messa a disposizioni di invezioni e godibili per la bellezza dei disegni e delle raffigurazioni. Non erano dei manuali, ma rassegne illustrate che dovevano mostrare il fascino di una scienza e la sua meritevolezza di finanziamenti.


Jacques Besson - Thetrorum Instrumentorum et Machinarum

Il primo ad inaugurare questo genere fu il Theatrum Instrumentorum et Machinarum (1569) di Jacques Besson.

Di notevole interesse è il "Novo Teatro di machine et edificii" (1607) di Vittorio Zonca.

"Per la prima volta, nel Novo teatro di machine et edificii di Vittorio Zonca, viene utilizzata la scala grafica nella rappresentazione assonometrica di una macchina. Il disegno tecnico, diventa modello dimensionale di un oggetto che in base ad esso può essere costruito. La presenza di dettagli in vista esplosa contribuisce a chiarire la struttura della macchina" 

Vittorio Zonca - Novo Theatro di machine et edificii - Padova 1607

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